
Un Taolu di Shaolin Meihuaquan è contenuto in una videocassetta, che fa parte di una raccolta di registrazioni di 10 pugilati Shaolin effettuate sotto la supervisione dell’abate Shi Yongxing, distribuita da Wing Lam Kung Fu. Nella presentazione di tale Taolu: “Si dice che Jinnaluo Wang, monaco custode della stufa del tempio di Shaolin, fondò la Boxe del Fiore di Prugno. Esso corrisponde al fiore di prugno, che ha cinque petali, presi tutti insieme. I cinque stili si contrastano reciprocamente e sono connessi l’uno con l’altro. Esso (il Meihuaquan) è naturale, libero, forte e rapido, con piccoli e grandi balzi. Utilizza sia il pugno che il piede, qualche volta è reale, qualche altra è contraffatto, esso è appropriato per i ragazzi.”[1]
Come si vede si attribuisce la creazione del Meihuaquan a Jinnaluo Wang 紧那罗王, ma non viene chiarito se si tratta dello stile o più semplicemente del Taolu.

Nel ventiseiesimo giorno del terzo mese del 1351 (il dato è preso da una cronologia fornita nel sito ufficiale del tempio in cinese) l’Esercito dei Turbanti Rossi attaccò il Tempio Shaolin del Songshan in Henan. Un umile monaco addetto alla custodia della stufa, Jinnaluo, trasformatosi in un gigante, apparve roteando l’attizzatoio e mise in fuga l’esercito dei rivoltosi[2]. Jinnaluo Wang è un personaggio leggendario, divinità Tibetana e Mongola con il Nome di Jinnara. che è assurto al rango di divinità protettrice del tempio Shaolin. Se ne conserva una statua all’interno del tempio.

Considerato il monaco Shaolin che ha dato vita all’arte dell’uso del bastone, per alcuni è addirittura il fondatore dello Shaolinquan[3]. Un’altra curiosità sta nel fatto che l’arte di maneggio del bastone creata da Jinnaluo è detta Bastone Yecha di Shaolin e tra le forme di armi del Meihuaquan esiste una forma di Bastone Yecha, il bastone del Demone Yacksa (altra divinità tibetana) . Nello Shaolin esiste lo Xiaoyechagun 少林小夜叉棍 (piccolo bastone di Yecha) mentre la forma praticata all’interno del Ganzhi Wushi Meihuazhuang si chiama Fengmo Yechagun 馮魔夜叉 (Bastone del demone pazzo Yecha).

Un interessante articolo di Zhou Weiliang, uno storico dell’istituto di Wushu di Xian[4] addirittura ipotizza che i trattati sull’uso del bastone di Shaolin siano stati copiati da testi più antichi conservati ancor oggi all’interno della scuola Meihuaquan in Hebei.
Il mito di Jinnaluo Wang contribuì non poco ad alimentare la fama di Shaolin tanto che prima della distruzione del 1928 esisteva un’intera sala con raffigurazioni riguardanti Jinnaluo, oggi rimane un affresco che racconta l’episodio sopra descritto, sul muro dietro alla “sala del vestito bianco del tempio”, di epoca Qing.

Purtroppo però questa storia sarebbe stata creata a d arte dai monaci Shaolin per spostare l’attenzione da una sconfitta subita dal monaco Zhen Bao e dai suoi seguaci, che furono costretti ad abbandonare un tempio sul Wutaishan, non riuscendo a resistere ad un attacco delle forze Jin (1126 circa). Il contributo più importante nel chiarimento di questa storia fu quello dato da Tang Hao (1897-1959), un pioniere della ricerca storica sulle arti marziali[5].
note